Se due anni fa, nell’estate del 2019, si paventava la sesta estinzione di massa che avrebbe colpito un po’ tutto il biota della terra, e se l’anno scorso qualcheduno postesse aver pensato essere a rischio la sopravvivenza della specie Homo Sapiens (Linnaeus, 1758), quest’anno un altro allarme è stato sollevato in ZTR. A guardarlo da lontano il trend era già decisamento in calo, e su questa linea si è confermato: l’allarme, questa volta, è stato sollevato sulla eventuale estinzione del fratino, un piccolo piviero del Mediterraneo, o meglio sul pericolo che corrono i pulli del fratino dopo la schiusa delle uova sulle spiagge della riviera.
Alcuni nidi di fratino (Charadrius alexandrinus) erano stati avvistati nelle dune dietro al Ztr nel mese di maggio, e subito era partita un’ampia operazione di difesa e informazione alla quale, a modo suo, anche la Tenda Rossa all’apertura della stagione ha dato il suo contributo. Anche perchè il fratino è una vecchia conoscenza per la Tenda Rossa, ricordando la sua presenza in spiaggia il 22 giugno del 2008 (vedere immagini da flickr).
Giornata di sole, acqua fresca, tenda montata su canne in quanto i legni raccolti e nascosti a suo tempo dietro le dune erano irraggiungibili, essendo la zona ora transennata, sorvegliata, vigilata e quindi off limits.
E pu u j è nénca chi dis ch’i era ad Maréna i piscadur e cvând ch’l’andêva bén i tirêva só d’la saraghéna miga d’oman.
Mo che dè e sôocirc;l ch’l andêva in zir u s’ acuntiteva ‘d ciapé d’la ròba fina int e sabiôocirc;n..
E invezi al crôocirc;s i’ era pròpri tri, in bëla vèsta, un pöc int l’acva, sgafi mo sénza inciôocirc;n.
U sarà stê che i aveva fati un pöc stili e balaréni e me a deg ch’u i voleva propi de curàgg par andê só a fes inciudê.
E a csè i à duré pöc.
Dop mëzdè la znìna u n’ era za pió, e u n’ saprà mài safos stê Barabba a ciavëla o ôocirc;n de cait chi ciapé indéntar cun al cörd..
E dè dòp nénca la grânda l’n’ s’è pió vèsta, e per un fat quël mo i dis ch’la s’è involêda ad nota par andê in zil.
Sol la tÄ“rza l’è stêda só par a dé d’Pascva a ricurdé a e mónd interi coma u n’ s’à da fêr brìsul una crucifision. Mo la côocirc;jpa. par furtôocirc;na, st’ÄÂn l’è andêda a e milanes.
Giornata di grandi novità alla Tenda Rossa.
Il pomeriggio di sole e vento ha dimostrato come sia possibile innalzare in poco tempo la tenda e ottenere un eccelente risultato utilizzando molti meno elementi del solito e senza far uso della pala.
Una sorta di tenda indiana (Thipi come la chiamano i sioux) è stata costruita con soli 3 pali, senza far uso di picchetti e senza dover scavare le solite 2 buche per l’alloggiamento dei pali che sostengono la tenda.
I tre pali formavano una sorta di piramide a base triangolare con il vertice costituito dall’incastro delle ramificazioni. A consolidare il tutto la cassa era legata con una corda al vertice, a modi lampadario, e con il suo peso faceva da zavorra.
La tenda vera e propria avvogeva i lati della piramide rivolti ad Ovest per dare protezione da vento, sabbia e sole.
La soluzione si è dimostrata un’ottima soluzione per la seconda parte della giornata in quanto offre ampia ombra quando il sole è basso, riduce la circolazione dell’aria e ripara dalla sabbia quando tira garbino.
Non richiede l’uso della pala ma richiede destrezza per issare i 3 pali in un colpo solo.
La sorpresa e la novità della Tenda Rossa a 3, che si sposava perfettamente con le condizioni meteo del pomeriggio del 15 luglio 2012 in ZTR, sono riuscite a commuovere almeno una dei presenti.
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