25 luglio 2010: Torneo internazionale

Posted: July 31st, 2010 | Author: | Filed under: Diario | Tags: , | 2 Comments »

Dopo aver assistito impotenti, sotto la Tenda Rossa, al completo ed inesorabile insabbiamento del canale Candiano e di gran parte delle zone ad esso limitrofe, è partito il primo torneo internazionale di bocce.

Di seguito le scuole e le tecniche che si sono sfidate.

Scuola modenese: posizione eretta a modi Ghirlandèina, colpi sicuri che partono dall’alto, quasi un gancio cielo. Non necessita di grande preparazione, in poco tempo si raggiungono ottimi risultati. Consigliata a chi ha poco tempo da spendere in spiaggia.

Scuola francese: fortemente influenzata dalle maestre Isadora Duncan e Madame Satã, richiede un’ottima preparazione atletica e scioltezza muscolare per gestire bene gli allungamenti richiesti. Prima del colpo, per trovare la concentrazione, è necessario abbandonarsi al ritmo musicale. Consigliata a chi vuole essere charmant.

Scuola oriunda: fa dell’agonismo la sua carta vicente. Prevede, al termine del colpo, una posizione del corpo a modi danza della pioggia. Consigliata a chi vuole vincere in rimonta.

Scuola croata, variante offshore: richiede mesi e mesi di allenamenti intensi. Gesto plastico e volitivo, guidato da attenta concentrazione. Basta una sola distrazione per fare patatrac. Consigliata a chi punta all’otto.

Scuola giapponese: gesto rapidissimo, senza alcuna preparazione manifesta, quasi con nonchalance. Visti i risultati, la boccia, più che dalla mano, deve essere guidata dalla forza del pensiero. Consigliata a chi poi vuole giocare ad altro in spiaggia.


Lost and found

Posted: July 26th, 2010 | Author: | Filed under: Annunci | Tags: , , , , | No Comments »

Nella notte di sabato 3 luglio è stato smarrito un pareo ad uso promiscuo, come telo da spiaggia. Di seguito un dettaglio per l’identificazione. Il proprietario per riscattarlo dovrà fornire le misure precise (larghezza e lunghezza in posizione orrizzontale). In caso contrario tale pareo verrà messo in premio per la prossima pesca di tenda rossa, di cui è possibile già dalla prossima domenica acquistare i biglietti. Prevendite anche ai bagni Tarifa e Luisa.

Grazie per l’attenzione.

Lo staff

telo


Candiano, Domani? alla Tenda Rossa

Posted: July 25th, 2010 | Author: | Filed under: Annunci | Tags: | 1 Comment »

Oggi pomeriggio la Tenda Rossa è lieta di ospitare il gruppo di lavoro Candiano, Domani?
I processi partecipativi saranno il tema principale dell’incontro.


Canto Tendesimo Primo

Posted: July 19th, 2010 | Author: | Filed under: Riflessioni | Tags: , , , | No Comments »

E al fin giungemmo in un’orrida landa
dove nemmen Pluton, l’infero sire,
osava avverturarsi tra simil banda.
Coperta da una tenda da due lire
stava un’immensa piaggia, arsa e diserta
l’ultima aia tra le dannate spire.
Due ombre avanzavan con gamba incerta
profondando nella mobile sabbia
che ogni lor passo era una discoperta.
Il prim tirava un carro con la rabbia
di chi non ha speranza nella meta
quell’altro piegato da immensa gabbia
fatta a picchetti e tronchi di pineta
seguiva il prim, ed io al mio maestro chiesi:
Qual colpa li condusse in sta segreta?
L’avarizia che per sol due euri spesi
annebbia l’intelletto fin a tal guisa
fu la cagion, e quivi son discesi
e vagar dovrann tra Tàrifa e Luisa
per l’etterno sti stolti e lor compagna.
E la superbia non fu men decisa
per questi due come per l’altra cagna
che sulla riva del lurido mare
lenta sen va, mentre un’orrenda lagna
colpisce e punge le sue orecchie care.
Un mostro sedea sotto una capanna
quasi una parca intenta di filare.
Come Giasone rolla la sua canna
mentre ammaestra tutta la corte muta
e siso sul letto i pasti suoi azzanna,
così con maestria una dama seduta
invano ripetea l’istessa mossa
senza ottener alcuna ricaduta.
Le dita sue sudavano la rossa,
indaco umore la bocca ruttava
che impiatricciavano la carta ciossa,
e l’erba molle inutil risultava.
Ahi magistra, tanto inchiostro butta
lo corpore, quanto un dì versava
la penna tua sul cinno e su la putta.
Non alzar novelle laudi alla Maria
che sua pietade in questa landa brutta
non cresce e non germoglia quanto vorria.
Con questo l’occhio mio già lagrimava
che lo mio dottor indicommi altra follia.
Stesa ed immobile su sabbia stava,
come regina degli scacchi lesa
da caval che il doppio scacco dava,
senza mostrar alcun signo di offesa.
Nacqui coperta di candida pelle,
incominciò la rea alla mia presa,
volli per me di giovinette belle
aver tra giugno e agosto la bronzura.
E il duca mio, grignando le mascelle:
Guarda e rifletti, chi contra natura
sua muove proprie voglie, e poi s’accende,
penar dovrà sto foco e sta calura,
sua carne brucia ma color non prende.
Poi faccemmo tre passi verso oriente
e vidi due avvolti da corde e bende
dannati che smarrita avean la mente.
La cara guida imbastì una ragione:
Mossero guerra all’ultimo occidente
armati di tavola e di bastone
a nom di Billadino l’infedele
che su ne la Caina paga pigione.
Passata questa, un’altra più crudele
e orrida vision colpì le luci mie
come il palato a contatto col fiele.
Era mangiata da un nugolo di arpie
la lingua che a rea avevano staccato,
onde limitar sue mosse e le sue vie
aveva l’arto a un palo attaccato,
che niuna fuga a lei consentiva.
La dolce guida: Questo è il ducato
di quest’empia che bestia preferiva
all’umana compagnia, quinci ogni notte
riceve chi non si addice a una diva:
l’anguilla, e poi il geco, e la mascotte.
E addio per sempre alla danza con l’Orfeo
poiché tua longa ha le scarpe rotte.
Sì come Kempes che il gol grande feo
con doppio passo nel prato arancione
così con doppio colpo un altro reo
un diablo stuzzicava con forcone.
Questi è l’alfonines, disse lo duca,
che per accidia l’etterno punzone
patir dovrà. Troppe volte andò in buca
sua unica mission da condottiero
scritta e riscritta dentro la sua nuca.
Bastò una notte sola al divo Nero
per porre fine a la Babele immonda
latrina del ternano e del sumero,
e di San Paolo la sposa feconda
alla Mercè del bavaro ricchione
lasciasti tu dannato in baraonda.
Ghigno beffardo, degno d’un barone,
si fece largo tra sta fitta massa
indi s’udì sua picciola orazione:
Vissi Giuliosky per trent’anni e passa,
poscia fui Andrew per l’universo intero
grazie ad Amor che tutto piglia e lassa.
Lasciate le miei spoglie al cimitero
tre agnoli pigliandomi con l’arpione
condussermi lassù nel mondo vero.
Già pregustava eterna libagione
co li Santissimi Iacopo et Danieli
quando si risvegliò la mia passione.
Lo vento, di due agnoli alzò li veli
che mi scappò di bocca un porco dio
per quel che vidi là intra quei peli.
E fu silenzio, e fine del brusio,
poi fui travolto da immane marea
e quel motto risuonami come ronzio:
Fatto non fosti a viver come Andrea
ma per seguir l’etile e l’indolenza.
Allontanandoci da questa odissea
vedemmo poi un poppante in penitenza
con la sete che patisce la galera
di chi seccar lo rio per la semenza.
Pria che l’aere si facesse nera
e veniva la zanza a portar pena
disse il duca, ma sua lingua astrusa era:
Valà valà. quajón, andema a Marena
che pròpri s’an truvess nèca ad fe ben
a s’ magneremm un piatt ad saraghéna.

Anonimo corsinese, secolo XXI


3/4 luglio 2010: Cocktail Tenda Rossa

Posted: July 6th, 2010 | Author: | Filed under: Diario | Tags: , | No Comments »

Per preparare il cocktail Tenda Rossa questi sono gli ingredienti di base: fondo di bottiglia di Coca Cola da 2 litri, fondo di Rhum Havana Club, Martini rosso, Campari e ghiaccio a scaglie.

Per preparare il cocktail Tenda Rossa questo è il procedimento da seguire: tagliare la bottiglia di Coca Cola a circa 15 cm dal fondo con un coltello serramanico, aggiungere quel poco di Havana che avete con voi, un po’ Martini Rosso per dare il sapore amaro, Campari quanto basta, colmare il tutto con scaglie di ghiaccio, agitare lentamente.

Per preparare il cocktail Tenda Rossa bisogna essere o il più grande gestore di stabilimenti balneari della riviera romagnola, oppure il miglior barista di Padova.

Per gustare il cocktail Tenda Rossa bisogna berlo in senso orario.

Per apprezzare appieno il cocktail Tenda Rossa il sottofondo musicale deve essere rigorosamente scelto in Danimarca.

Per far passare l’eventuale caldo indotto dal cocktail Tenda Rossa si può fare un tuffo nel mare a qualunque ora della notte.

Per far passare la fame indotta dal cocktail Tenda Rossa si suggeriscono panini alla mortadella.

Per far passare la posssibile sonnolenza che il cocktail Tenda Rossa induce dopo le 3 di notte si può cercare di dormire su un’ampia amaca, indifferenti alla forza di gravità.

Per far passare la curiosità che il cocktail Tenda Rossa induce 14 ore dopo l’assunzione si possono indagare i fondali dell’Adriatico con una mascherina, nei punti dove l’acqua è alta al più 30 cm.